Negli ultimi anni, il tracciamento delle abitudini è diventato una tendenza sempre più popolare, con app, giornali specializzati e tecniche mirate a monitorare ogni aspetto della nostra vita quotidiana. L’idea alla base di questo approccio è che il monitoraggio costante delle abitudini possa portare a una vita più organizzata, produttiva e soddisfacente.
Tuttavia, dopo aver sperimentato personalmente questa pratica, ho deciso di smettere di tracciare la maggior parte delle mie abitudini. Questo articolo esplora il mio percorso, evidenziando gli aspetti negativi di questo metodo.
Come molti altri, sono stato attratto dall’idea di tracciare le mie abitudini nella speranza di migliorare vari aspetti della mia vita e abbandonare i vizi che la peggioravano. Ho iniziato a usare diverse app per monitorare la mia attività fisica, la dieta, il sonno e persino il tempo dedicato alla lettura e alla visione di serie TV.
All’inizio, tutto sembrava andare bene: mi sentivo più organizzato e motivato a rispettare le mie routine quotidiane monitorando i risultati raggiunti ogni giorno.
Tuttavia, col tempo, ho iniziato a notare alcuni effetti negativi. Uno degli esempi più evidenti riguarda il mio approccio al tracciamento quotidiano dei vizi e delle nuove abitudini da implementare. Un semplice esempio è l’aumento del tempo libero dedicato alla visione di una serie per rilassarmi: guardare un episodio era un momento di relax e piacere dopo una lunga giornata di lavoro.
Ma una volta iniziato a tracciare quanti episodi guardavo, la mia percezione cambiò. Guardare un episodio divenne un compito da completare piuttosto che un’attività piacevole. Mi sentivo obbligato ad aderire a un certo numero di episodi a settimana, trasformando un momento di svago in una fonte di stress.
Questo tipo di ansia non si limitava alla visione di serie su Netflix o Prime Video. Monitorare ogni aspetto della mia vita quotidiana creava una sorta di ansia da prestazione costante. Sentivo di dover sempre migliorare, fare di più, e non mi permettevo mai di “fallire” nel rispettare le abitudini monitorate. Questo portava a un aumento dello stress e del disagio generale, in netto contrasto con l’obiettivo iniziale di vivere una vita più soddisfacente e rilassata.
Un altro effetto negativo del tracciamento delle abitudini era la perdita della spontaneità. Sentivo che ogni momento della mia giornata doveva essere pianificato e monitorato, lasciando poco spazio alle decisioni spontanee o alle attività improvvisate. Questa rigidità rendeva la mia vita meno flessibile e più monotona, riducendo la mia capacità di godere del momento presente.
Dopo aver sperimentato questi effetti negativi, ho deciso di smettere di tracciare le mie abitudini e cercare un nuovo equilibrio. Ho capito che, sebbene il tracciamento delle abitudini possa avere dei benefici, è importante non esagerare e mantenere una certa flessibilità. Ho imparato a concentrarmi di più sulla qualità delle mie esperienze piuttosto che sulla quantità e a permettermi di essere meno rigido con me stesso.
Ho trovato la soluzione migliore nel tracciare i progressi di progetti specifici che tendono a migliorare il mio stile di vita nel lungo termine, piuttosto che le abitudini quotidiane. Questo ha migliorato la mia organizzazione su una scala più ampia e mi ha aiutato a evitare di tracciare tutto, specialmente le attività che possono facilmente essere non monitorate.
Prendiamo, ad esempio, una delle abitudini che la maggior parte delle persone vuole migliorare: leggere di più. Se ti proponi di leggere un numero specifico di pagine al giorno, potresti trovarti, in alcuni giorni, a fissare le pagine mentre la tua mente è altrove, finendo per rileggere le stesse 10, 20 o 30 pagine il giorno successivo. Il miglioramento fallisce e il processo diventa puro stress. Proponiti di aprire il libro e leggere, senza l’obbligo di raggiungere un numero prefissato di pagine.
Aprire un libro dovrebbe essere un momento che dedichi a te stesso per migliorare; sta a te decidere se passare il tempo su una pagina o cinquanta. Alla fine della settimana, annota a che pagina sei arrivato per pura curiosità su quanto hai letto quella settimana, e se sei determinato, punta a migliorare gradualmente la tua lettura nel corso delle settimane o dei mesi.
Smettere di tracciare le mie abitudini quotidiane o a breve termine mi ha portato diversi benefici. Mi sento meno stressato e più rilassato, con una maggiore capacità di godermi il momento presente. La mia vita è diventata più spontanea e meno rigida, permettendomi di fare scelte più libere e di seguire i miei istinti. Inoltre, ho sviluppato una maggiore accettazione di me stesso e una comprensione dei miei limiti, imparando a vedere il fallimento come parte del processo di crescita piuttosto che come un ostacolo.
Abbandonare il tracciamento delle abitudini mi ha anche permesso di riscoprire il piacere delle piccole cose. In precedenza, ogni attività era inquadrata nel contesto del miglioramento personale e della crescita, perdendo il suo valore intrinseco. Ora, posso apprezzare una passeggiata nel parco, una cena con amici o una serata di lettura senza sentire la pressione di documentare ogni momento.
Per approfondire l’argomento e trovare ulteriori spunti, consiglio i seguenti libri:
Tracciare le abitudini può essere utile per molte persone, specialmente per chi cerca di stabilire nuove routine o migliorare la propria organizzazione. Tuttavia, è importante riconoscere i potenziali effetti negativi di questa pratica e trovare un equilibrio che permetta di godersi la vita senza sentirsi costantemente sotto pressione. La mia esperienza mi ha insegnato che a volte lasciar andare il controllo e abbracciare la spontaneità può portare a una vita più appagante, senza dimenticare o sottovalutare gli obiettivi a lungo termine.
Rimani concentrato, non stressato!