DJI ha finalmente svelato il suo ultimo drone, l’Air 3, dopo molte speculazioni e attese. Come presunto successore dell’Air 2S, l’Air 3 promette diversi miglioramenti e nuove funzionalità. Tuttavia, a una più attenta analisi, diventa evidente che questo lancio è più una mossa di marketing piuttosto che un prodotto veramente innovativo.
In questo articolo, analizzerò le caratteristiche dell’Air 3 di DJI e discuterò di come sembra che DJI stia riutilizzando idee già esistenti senza portare nulla di veramente innovativo sul tavolo.
Ma prima, guardiamo il trailer di lancio:
Uno degli aspetti più pubblicizzati dell’Air 3 è il suo sistema a due fotocamere, che offre un obiettivo principale con un’ampia apertura f/1.7 e un obiettivo teleobiettivo da 70 mm con una apertura più piccola f/2.8. Sebbene questa configurazione offra una certa versatilità nello scatto, manca del fattore sorpresa che ci si aspetterebbe da un nuovo drone di punta.
La qualità dell’immagine è ancora apprezzabile, ma il fatto che DJI abbia scelto di riutilizzare lo stesso obiettivo teleobiettivo trovato nel recente Mavic 3 Pro solleva preoccupazioni. Riciclando componenti da altri modelli, l’Air 3 non riesce a impressionare con una mancanza di innovazione nel suo sistema fotografico. Di conseguenza, il drone finisce per sembrare una raccolta di funzionalità già viste in precedenza piuttosto che un lancio nuovo e rivoluzionario
Sebbene l’obiettivo offra alcune nuove possibilità creative, ha anche i suoi svantaggi. Le riprese dalla telecamera possono sembrare piatte, mancando dello sbalorditivo effetto sfocato (bokeh) e della separazione tra primo piano e sfondo che ci si aspetterebbe da un obiettivo tele dedicato. Inoltre, passare dall’obiettivo principale a quello tele può costringere gli utenti ad aumentare l’ISO, con conseguente aumento del rumore nei filmati.
Questo piccolo difetto toglie valore all’esperienza complessiva di ripresa e non si può fare a meno di chiedersi perché DJI non abbia incluso filtri ND di aftermarket per risolvere questo problema. Ancor meglio, l’inclusione di filtri ND integrati o un sistema di apertura variabile avrebbe potuto rendere il drone più interessante e facile da usare.
Oltre agli aggiornamenti della fotocamera, manca l’entusiasmo riguardo alle altre funzionalità dell’Air 3. Il miglioramento della connettività con Ocusync 4 e il nuovo controller hanno poco da offrire per distinguere questo modello dai precedenti. Il sistema OcuSync di DJI ha già dimostrato la sua affidabilità e i problemi di connessione sono ormai cosa del passato.
La durata della batteria rimane relativamente invariata, attorno ai 45 minuti, che è lo standard per la maggior parte dei droni di DJI. Nonostante il mondo dei droni si aspettasse una svolta nella tecnologia delle batterie, l’Air 3 segue semplicemente le orme dei suoi predecessori, lasciando i consumatori insoddisfatti.
Un altro svantaggio è la sostituzione del profilo colore D-Log con il D-Log M, una variante meno piatta. Sebbene il D-Log M possa essere più facile da correggere in fase di post-produzione, ciò avviene a spese di un’ampia gamma dinamica notevolmente ridotta. Questo cambiamento lascia delusi gli appassionati di droni poiché perdono la possibilità di scegliere tra i due profili colore che soddisfano diverse preferenze di ripresa.
Inoltre, l’affermazione di DJI riguardante una modalità fotografica da 48MP rimane elusiva, poiché gli utenti non riescono a individuare questa funzionalità nel menu del drone. L’assenza di questa modalità crea un senso di incompletezza e indica che l’Air 3 potrebbe non essere stato completamente ottimizzato prima del suo rilascio.
In conclusione, il DJI Air 3 è senza dubbio un drone capace che si comporta bene in molti ambiti. Tuttavia, la sua mancanza di vera innovazione e la dipendenza da idee ripetute lo rendono un rilascio piuttosto poco ispirante. Il mercato dei droni si aspettava qualcosa di rivoluzionario, ma l’Air 3 fallisce nel consegnare su quel fronte.
Per un prezzo di $1,099 o $1,349 per il Fly More Combo, i consumatori devono valutare attentamente le loro opzioni. Potrebbero optare per il più piccolo e leggero Mini 3 (versione PRO il migliore drone DJI secondo me) con la ripresa verticale adeguata, la qualità delle immagini superiore del Mavic 3 o la versatilità dell’Air 3.
L’Air 3 di DJI non è sicuramente il prodotto rivoluzionario che molti speravano. Come professionista dei droni, bramo nuove e entusiasmanti funzionalità che spingano i limiti della fotografia e videografia aerea. Speriamo che in futuro, DJI ci sorprenda con prodotti veramente innovativi che ridefiniscano l’industria dei droni.
Finché ciò non accadrà, continueremo a volare con gli strumenti a nostra disposizione, aspettando quel prossimo grande salto nella tecnologia dei droni (spero non da DJI).
Cosa ne pensi di questo nuovo drone? Fammi sapere nei commenti qui sotto.